
David Lynch
A sorpresa, come nella tradizione dei suoi film migliori. Amaramente a sorpresa, come nelle peggiori delle previsioni.
Se ne va David Lynch, uno degli ultimi grandi registi americani della seconda metà del Novecento. Un enfisema s’è portato via l’uomo che ha commosso generazioni con The Elephant Man, ha scosso la sonnolenza tv dei primi anni Novanta con Twin Peaks, ha scandalizzato la Venezia puritana di Gian Luigi Rondi con Velluto blu, si è impantanato a Hollywood con Dune, ha fatto lambiccare il cervello di fan e detrattori con due scatole cinesi quali Mulholland Drive e Inland Empire, ha regalato il suo ultimo cameo a Steven Spielberg nei panni di un delizioso John Ford in The Fabelmans.
AS
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