28 Aprile 2024

Cinema & Berlinale

La fanpage in italiano sul festival internazionale del cinema di Berlino

Berlinale 2024, Lupita Nyong’o presidente della giuria intenzionale

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Lupita Nyong’o è stata nominata presidente della giuria intenzionale della sezione Competition della Berlinale 2024. Attrice, regista, produttrice e autrice di bestseller per il New York Times, la keniota-messicana è una delle personalità internazionali di più alto livello, ispirando pubblico e critici cinematografici. Tra i suoi maggiori successi, il premio quale migliore attrice non protagonista nel 2014 in 12 Years a Slave (regia Steve McQueen) per la Academy Award.

Figlia di genitori kenioti, è nata a Città del Messico e cresciuta in Kenya. La Nyong’o ha poi studiato cinematografia e teatro all’Hampshire College (USA). Successivamente a ulteriori studi alla Yale School of Drama, ha iniziato la sua carriera di attrice raggiungendo il successo con 12 Years a Slave e per il quale, oltre all’Oscar, ha ricevuto lo Screen Actors Guild Award, il Critics’ Choice Award, l’Independent Spirit Award e il NAACP Image Award.

Tra i suoi successi, Black Panther della Marvel, il sequel Black Panther: Wakanda Forever, poi Us, Little Monsters, Queen of Katwe, Star Wars: The Force Awakens e il film horror The 355. Prossimamente assumerà una parte nella serie spin-off del franchise horror A Quiet Place: Day One. Oltre alla sua carriera da attrice Lupita Nyong’o è attiva a Broadway e ha scritto nel 2020 il libro per bambini “Sulwe”; per il New York Times è nella lista dei best seller.

Tra le altre attività, sta preparando un podcast incentrato sulla narrativa non-fiction sulla diaspora africana, e su una serie basata su “Americanah” (è un romanzo scritto nel 2013 dall’autrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie. Si tratta del terzo lavoro della scrittrice, già nota per L’ibisco viola e Metà di un sole giallo, ndr). Recentemente è stata produttrice esecutiva del film sudanese Goodbye Julia (debutto alla regia di Mohamed Kordofani); la pellicola è stata selezionata dal Comitato nazionale sudanese che opera in esilio per partecipare al premio quale miglior lungometraggio internazionale alla 96a edizione degli Academy Awards.

 

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